Condannato a 8 anni per 12 grammi di droga

Otto anni di reclusione per pochi grammi tra “fumo” (hashish) e cocaina. Una condanna incredibilmente pesante per un’accusa oggettivamente lieve. Tant’è che ieri quando il giudice Marco Rossi ha letto la sentenza i familiari dell’imputato – la madre e tre giovani donne – non sono riuscite a contenere l’incredulità e hanno urlato in aula la loro disperazione. Il giudice ha fatto allontanare le quattro donne con i carabinieri mentre Massimo Scozzaro, 35 anni, è andato via con le stesse manette con cui era arrivato (era già in carcere) ma con una prospettiva di detenzione molto più lunga. «Otto anni di carcere, una cosa da pazzi, assurda» urlava disperata la madre.

Lo stesso pm Alessandro Bogliolo di anni ne aveva chiesti soltanto sei, il minimo previsto per lo spaccio, probabilmente conscio del fatto che l’accusa si riferiva sì ad un pregiudicato recidivo (Scozzaro ha precedenti specifici) ma anche che l’arresto dello scorso mese di marzo aveva fatto rinvenire “solo” 10 grammi di hashish, 2 di cocaina e 140 di sostanza da taglio (mannite).

E invece il giudice ha ritenuto che quel materiale fosse più che sufficiente per dimostrare che il savonese, nonostante il drammatico precedente del caso Carelli (è stato infatti processato con Lucio Saggio e Alessio Conti, i due assassini, per il procedimento di droga scaturito dall’inchiesta per l’omicidio), avesse continuato a trafficare come nulla fosse. Da qui, forse, l’estrema severità.

Fondamentale per la condanna è stata comunque la deposizione della polizia che ha fatto le indagini e un ispettore ieri in aula ha raccontato ogni dettaglio. Ha chiarito che Massimo Scozzaro era stato seguito, pedinato e intercettato per settimane prima dell’arresto. «Aveva sempre a che fare con pregiudicati e spesso per motivi di droga – ha chiarito – il pomeriggio che siamo entrati in azione, poco dopo aver visto scendere due consumatori da casa sua, lo abbiamo trovato con la droga che risulta a verbale».

Era marzo 2008 e Massimo Scozzaro è stato fermato sotto casa sua, in via Repusseno. Se n’erano appena andati due giovani in scooter, dalla sua perquisizione sono saltati fuori poco più di 2 grammi di hashish, 100 euro, un telefonino e un foglietto manoscritto con due nomi abbreviati e cifre riconducibili verosimilmente a contabilità dello spaccio. La successiva perquisizione domiciliare ha fatto trovare altri due pezzi di “fumo” (7 grammi), 140 grammi di mannite, un bilancino e 1.400 euro. E infine il controllo della sua auto – una Mercedes 190 – con poche dosi di coca (circa 2 grammi). Ora farà 8 anni di carcere.

21 novembre 2008 Dario Freccero

da IL Secolo XIX