Parma, Piazzale Inzani altre multe ai “bevitori fuorilegge”

Nel pomeriggio di martedì, durante i controlli programmati nel quartiere Oltretorrente, la polizia municipale ha sanzionato due persone per il mancato rispetto dell’ordinanza che vieta il consumo di alcolici nell’area dalle 19 alle 7 del giorno successivo.
Gli agenti della municipale, fa sapere una nota del Comune, sono entrati in azione anche nelle zone di via Reggio, via dei Mercati, via la Spezia, via Emilia Ovest, viale Mentana, via Forlanini e strada ex Argini Enza: nelle serate di mercoledì e di venerdì, sono state elevate 20 sanzioni, 16 a prostitute e 4 clienti, venerdì sanzionati 11 prostitute e 3 clienti.
Intensa anche l’attività di controllo per le violazioni al codice della strada: nel solo fine settimana, durante i controlli mirati, sono state elevate un centinaio di sanzioni.
Nel tardo pomeriggio di venerdì, durante i controlli del territorio finalizzati alla prevenzione della criminalità predatoria realizzati dal Nucleo sicurezza urbana, una pattuglia, dopo un inseguimento, ha bloccato in tangenziale nord un veicolo che aveva percorso via Trieste ad altissima velocità: a bordo, due nigeriani, uno sprovvisto di documenti e l’altro con una patente di guida internazionale che, ad un approfondito controllo, è risultata contraffatta.
Entrambi i soggetti sono stati di conseguenza accompagnati in Comando, foto segnalati e denunciati all’autorità competente.
A seguito di una segnalazione arrivata in Comune, gli agenti sono poi intervenuti in un’operazione di rimozione di rifiuti abbandonati nell’area di via Milano: nella zona, che riveste qualche criticità, inizierà anche un servizio di presidio fisso durante alcune ore della sera.

da La Repubblica

Il Comune di Roma contro la movida

Movida, offensiva dei vigili Raffica di multe e sequestri

di Stefania Scarpa

Continua l’offensiva del Comune contro la movida nottura. Somministrazione di alcolici, orari di chiusura, spettacoli senza autorizzazioni, licenze, norme sanitarie: non conoscono sosta le verifiche serali della sezione amministrativa del gruppo centro storico della polizia municipale. E fioccano multe e sequestri per chi non è in regola. La situazione migliora, dunque, anche se i problemi sono sempre in agguato. Di giovedì sera l’ultimo fatto di cronaca da segnalare. Sotto accusa, questa volta, la movida di San Lorenzo, dove quattro ragazze tra i 19 e i 21 anni, dopo aver tentato di rubare delle birre in un pub e aver rotto una bottiglia di vetro in testa alla proprietaria cinese, si sono prima allontanate e poi sono tornate con i rinforzi per picchiare il marito della titolare e distruggere il locale.
Dal primo gennaio le unità preposte alle verifiche sulla regolarità nell’esercizio di tutte le attività di somministrazione, di ricettività, di vendita e altro, hanno comminato 353 sanzioni, di cui 25 penali. Dei 328 verbali amministrativi elevati molti interessano violazioni a ordinanze sindacali come quella dei manifesti, 20 hanno riguardato illecite protrazioni orarie e 21 hanno colpito varie attività abusive. Le occupazioni di suolo pubblico irregolari sono state sanzionate 139 volte e 11 verbali sono stati consegnati per attività di pubblico spettacolo non autorizzate. Durante la movida notturna sono stati perseguiti anche 9 locali per somministrazione di alcolici oltre l’orario consentito e 3 per mancanza del dovuto certificato antincendio. Sette persone sono state denunciate per disturbo alla pubblica quiete e 13 per mancanza del nulla osta di agibilità per attività di pubblico spettacolo. Notificate anche 5 ordinanze di chiusura per inosservanza a provvedimenti del Comune o della Asl. Effettuati anche 900 sequestri di cui 119 penali. «I dati sui controlli effettuati dalla municipale nei primi quattro mesi dell’anno confermano il buon lavoro della giunta Alemanno per garantire il rispetto delle regole anche nell’ambito del centro storico dove la forte presenza di attività commerciali e di flussi turistici può creare criticità sul piano della gestione di fenomeni connessi alla sicurezza», commenta il delegato del sindaco alla Sicurezza, Giorgio Ciardi. Il sindacato Sulpm approfitta invece dell’occasione per fare qualche rivendicazione. «Se la municipale deve stare dietro ad ogni singola ordinanza e alla movida, occuparsi di commercio, edilizia, viabilità, anagrafe, sicurezza, in un territorio cosi vasto, occorre che il Comune si affretti a distribuire le divise ai molti agenti a cui ancora mancano e assuma tutti i restanti idonei della graduatoria altrimenti non riusciamo a mettere in strada gli agenti», dice Alessandro Marchetti, segretario generale aggiunto del Sulpm, che però «assolve» Alemanno: «I problemi della municipale vengono da lontano e da una mancata programmazione secondo gli obiettivi».

da Il Giornale

Agrigento: “Sagra del mandorlo in fiore”, banditi gli alcoolici

Con apposita ordinanza, il sindaco Marco Zambuto ha disposto a tutti gli esercizi pubblici della città, in occasione della giornata conclusiva della “Sagra del mandorlo in fiore”, il divieto di vendita e somministrazione di alcolici e superalcolici di qualsiasi gradazione per la sola durata della manifestazione e specificatamente dalle ore 9,00 alle ore 18,00 di domenica come misura precauzionale a tutela dei numerosi visitatori previsti in città.
Tale divieto è esteso anche ai rivenditori ambulanti.
La vendita di alcolici e superalcolici è consentita sole nelle località di San Leone, viale delle Dune, Cannatello e Madalusa poiché dette zone non sono interessate alla manifestazione.
Le violazioni saranno punite con una sanzione amministrativa pecuniaria da euro 25 ad euro 500.

da agrigentoweb.it

A Ravenna basta agli alcolici nei secchielli

azione dimostrativa del primo cittadino: il cocktail finisce nel tombino

Ravenna, il sindaco antimovida: «Basta agli alcolici nei secchielli»

Per aggirare l’ordinanza antialcol, i locali vendono i drink nei contenitori di plastica da spiaggia

MILANO – Ha comprato 15 euro di alcolici dentro a un secchiello di plastica e, davanti ai fotografi, ha versato la bevanda in un tombino nel centrale viale della Nazioni a Marina di Ravenna. Continua la «crociata» antialcol del sindaco ravennate Fabrizio Matteucci, che ha deciso di contrastare la moda, sempre più diffusa sulle spiagge, di vendere gli alcolici in secchielli di plastica, quelli normalmente usati dai bambini per giocare con la sabbia. L’escamotage consente ai giovani – e ai gestori di diversi locali – di aggirare l’ordinanza comunale che vieta il consumo di bevande in contenitori di vetro nel lungomare della località rivierasca.

L’APPELLO ANTIALCOL – «Ho guardato tante volte i ragazzi bere dai secchielli. Diventa quello il luogo condiviso del divertimento. Non per tutti certo. Ma per troppi purtroppo. E io non ci sto», dice Matteucci. «Continuo a lavorare per farlo sapere a tutti – continua il sindaco – perché prevalgano buonsenso, regole e sicurezza. Io non posso vietare i secchielli, lo sanno tutti, ma voglio dire che non mi piacciono. Lo faccio coltivando la speranza che qualcuno mi segua, smettendo di comprarli o di venderli».

VIETATI ANCHE I VOCALIST – E’ di pochi giorni fa l’altro intervento anti-movida del sindaco: per evitare di incrementare il disturbo arrecato dai locali sulla spiaggia, fino al 15 ottobre sarà in vigore «il divieto assoluto di utilizzazione dei vocalist negli esercizi di somministrazione pubblica di alimenti e bevande ubicati sull’arenile demaniale ed in possesso dell’autorizzazione per trattenimenti danzanti e spettacoli in genere». L’integrazione è stata ritenuta necessaria, si legge nell’ordinanza, dopo avere rilevato la presenza «sulle spiagge della riviera, di alcuni stabilimenti balneari nel cui ambito sono ricompresi esercizi pubblici di alimenti e bevande, la cui attività è peraltro indipendente da quella degli stessi stabilimenti, che effettuano trattenimenti danzanti e spettacoli musicali».

da Corriere.it

Milano Marittima: la musica si spegne a mezzanotte negli street bar

MILANO MARITTIMA – Si parte da giovedì sera con lo stop alla musica a mezzanotte. Gli street bar diventano le ‘Cenerentole’ della Riviera, con l’esecutività dell‘ordinanza comunale per il decoro e la sicurezza.

La polemica ha tenuto banco fin dall’estate del 2007, ma, per ora, pare che i gestori dei locali non si ribellino ed attendano di incontrare i rappresentanti dell’amministrazione comunale cervese, per discutere la questione.

Intanto, da mezzanotte, silenzio.

Entra in vigore anche il divieto di vendita di bevande alcoliche per negozi e distributori, dalle ore 22. Il Comune ha cercato di dare una risposta ai numerosi esposti dei residenti che lamentavano chiasso, sporcizia e degrado, nel centro di Milano

da Romagna oggi

Genova, bottiglie vietate nella “Notte bianca”

09 settembre 2008

Non è un’offensiva contro chi si ubriaca, ma contro i problemi creati dai troppi cocci di bottiglia rotti che in queste occasioni vengono prodotti da chi non si sa divertire».

Nella seconda Notte Bianca genovese niente bottiglie e lattine in strada. Né nei punti fissati dall’ultima ordinanza del sindaco Vincenzi né in ogni altra strada del centro città. E se da una parte il divieto si allarga, proibendo a chicchessia di circolare per i vicoli ma anche a De Ferrari e al Porto antico con una bottiglia o una lattina di birra in mano, dall’altra parte il Comune allenta la presa sui titolari di pub, circoli privati e locali della città, liberi per una notte di vendere bevande da asporto in contenitori di vetro o metallo anche nell’orario in cui solitamente vige il divieto (fissato dal provvedimento numero 168 del 16 luglio di quest’anno), vale a dire dalle 22 alle 6 del mattino. Ma quello contro i bevitori di strada non è l’unico fronte attivato dal Comune, che attraverso la Polizia municipale dichiara guerra ai venditori abusivi di alcolici.

La notte delle notti, la Notte Bianca del 13 settembre, non sarà necessariamente “analcolica”. Si potrà bere in strada, me in bicchieri o contenitori di plastica, e si potranno consumare birre in bottiglia o lattina, ma dentro ai locali. L’evento sarà però controllato da decine di agenti in divisa, blindato da intrusioni di venditori abusivi di alcolici, presenterà non barriere ma robusti elementi di sorveglianza e controllo per prevenire ogni spiacevole eventualità. Francesco Scidone, assessore alla Città sicura incaricato di sorvegliare anche su questo avvenimento, ha incontrato venerdì tutti i soggetti che a diverso titolo sono coinvolti nell’organizzazione dell’accoglienza e dell’intrattenimento di migliaia di persone.

«Quasi tutti erano d’accordo su questa linea – dice Scidone – per questo abbiamo scelto di mantenere uno dei due divieti, allargandolo, e di togliere l’altro per una notte. Questo non ci impedirà di mantenere il controllo sulla situazione. Diciamo che questa scelta non è un’offensiva contro chi berrà qualche bicchiere di troppo, bensì un tentativo di limitare i ferimenti di chi, come è già successo, potrebbe incappare in un coccio di vetro lasciato a terra, e facilitare il lavoro di chi dovrà ripulire la città dopo i festeggiamenti». Stamattina in Prefettura verrà fatto il punto sulle forze a disposizione per i controlli e il mantenimento dell’ordine pubblico, mentre nell’ambito di una conferenza stampa, in Comune, verranno illustrati i dettagli relativi al programma degli eventi e alle iniziative intraprese dal Comune e dalle aziende partecipate dall’amministrazione per assicurare a tutti la possibilità di spostarsi con i mezzi pubblici (Amt ha preparato un’offerta di tutto rispetto) e per illustrare come si provvederà a risistemare la città dopo l’invasione di migliaia di persone. I tassisti genovesi hanno accettato di scontare la corsa del 20% a quelle persone che si riuniranno in quattro per auto. Il Comune richiederà l’allestimento di una serie di punti di soccorso, con personale del 118, lungo la “cintura” di contorno dell’area interessata dalle manifestazioni della Notte Bianca. Sempre in questi punti stazioneranno pattuglie di polizia e carabinieri, mentre è già stata ordinata l’installazione di più di sessanta wc chimici, un tentativo di limitare l’evenienza che troppi, come spesso avviene nelle notti di movida, preferiscano orinare sui muri ottocenteschi della città vecchia. L’area off-limits per chi ama sorseggiare alcolici dalla bottigliette o dalla lattina sarà tutta quella del Centro storico e quella che da De Ferrari arriva fino alla stazione di Brignole. Comprese anche via Gramsci, Principe e la zona della Stazione Marittima, la Foce e tutta la zona del Porto antico.

Contro chi venga colto a vendere, con frigo portatile o carrello, bevande in bottiglia o lattina o in qualsiasi altro contenitore senza possedere regolare licenza, i vigili urbani non avranno pietà, non esitando a sanzionare e a denunciare chi si macchi dell’illecito. «L’anno scorso fu un vero problema – dice Scidone – non si ripeterà, staremo attentissimi».

La Notte Bianca del 2007, la prima per Genova, fu definita da tutti gli attori cittadini come un grande successo. Il bilancio indicò oltre 500 mila persone in piazza e un giro d’affari legato ai consumi tra le zone coinvolte dagli eventi di circa 2 milioni di euro. Nel dettaglio, la nottata portò in quella notte di metà settembre, 18 mila visitatori nei musei di via Garibaldi, 5.500 all’Acquario, 2 mila alla Città dei bambini, 5 mila al Galata museo del mare e addirittura 2 mila visitatori persino al Museo del Risorgimento. Secondo i dati in possesso del Comune, almeno 165 mila persone erano arrivate a Genova da fuori, confermando la bontà del piano di promozione e del cartellone di eventi. Lo dimostra il fatto dei 55 mila biglietti vidimati agli sportelli della metropolitana e i 170 timbrati a bordo dei bus: a guidare i mezzi Amt erano stati chiamati 200 autisti.

Un gran numero di cassonetti supplementari verrà sistemato al di fuori dell’area dei vicoli. I volontari della Protezione civile impegnati per l’occasione si occuperanno di organizzare i flussi di persone che circoleranno tra i vicoli.

da Il Secolo XIX

Torino: vietato l’alcol nelle strade di San Salvario

TORINO – Vietato bere alcolici in strada nel quartiere torinese di San Salvario: lo prevede un’ordinanza del Comune preparata con le norme del «pacchetto Maroni».

Il provvedimento non riguarda tutte le vie del borgo ma, più in particolare, il reticolo compreso tra via Nizza, corso Vittorio Emanuele, via Goito e via Berthollet, a ridosso della stazione ferroviaria di Porta Nuova, dove da anni – si legge – l’abuso di birra e liquori fa registrare «episodi di schiamazzi o comunque di disturbo» creando «una situazione di degrado» che «ha assunto proporzioni rilevanti». Non si tratta solo di rumori molesti, aggressioni o risse, ma anche di sporcizia, visto che bottiglie e lattine vengono sempre gettati in strada.

E i problemi, come rileva Palazzo Civico, sono spesso dovuti al fatto che bevande e cibi venduti per asporto vengono consumati direttamente sul marciapiede, davanti al negozio. Da qui il divieto di «consumare in luogo pubblico o di uso pubblico alimenti o alcolici di qualsiasi gradazione», e anche di «abbandonare qualsiasi contenitore vuoto». Per chi trasgredisce ci sono multe da 25 a 500 euro, con in più una denuncia alla magistratura nel caso in cui non vengano raccolti i rifiuti.

L’amministrazione municipale sta preparando, inoltre, un giro di vite contro i locali che, in città, vendono alcolici da asporto e, soprattutto, non controllano adeguatamente cosa succede all’esterno, lasciando campo libero a ubriachi e violenti. Tre esercizi (in vari quartieri) riceveranno presto delle prescrizioni, e almeno un’altra decina sono, in questo momento, sotto osservazione.

«Ci sono locali – ha spiegato il sindaco, Sergio Chiamparino – che da anni sono oggetto di interventi dei vigili per la presenza di persone che creano disagio e, a volte, veri e propri attentati alla sicurezza urbana». I primi tre – secondo le informazioni ricevute – non potranno fornire bevande da consumare fuori e dovranno prendere una serie di provvedimenti: ingrandire i bagni, dotarsi di cestini esterni per la raccolta di lattine e bicchieri, sorvegliare i clienti che stazionano sul marciapiede. Diversamente rischieranno la riduzione dell’orario di apertura e persino il ritiro della licenza.

Il divieto di bere in strada richiama quello già adottato per via Aosta, in zona Aurora, dove «finora – ha detto il sindaco – i risultati mi sono sembrati positivi, soprattutto in termini di dissuasione». Per l’area di Porta Palazzo «si stanno studiando misure specifiche: credo che serva qualcosa in più»

da La Stampa

In Liguria è vietato conversare con donne fasciate da abito provocante

(Caterina Cossu ed Erica Manna – La Repubblica, edizione di Genova)

State intrattenendo una conversazione con una donna fasciata da un abito provocante in bilico sui tacchi a spillo? Vietato. Potrebbe «esercitare meretricio», e per il “contrattatore” – nonché per la signorina – la multa salata è in agguato. I bambini si lanciano la palla nella piazza davanti al Municipio? Proibito, gli schiamazzi disturbano. Amate pedalare sulla passeggiata in riva al mare? Per carità, la pavimentazione si rovina. E guai a girovagare lontano dalla spiaggia a torso nudo o in bikini: la pubblica decenza ne risentirebbe.

Benvenuti nell´estate del divieto. D´altronde, il ministro dell´Interno Roberto Maroni l´aveva detto: sindaci, siate creativi. Ebbene, anche in Liguria come fantasia non scherzano. E così, tra una proibizione e l´altra, per il turista l´estate in Riviera può diventare uno slalom. Tra cosa si può e cosa, invece, non si può proprio fare.

Ora ci si mette pure il londinese Independent on Sunday, a bacchettare il rigore nostrano: «Cari turisti, state attenti in Italia. Se esiste qualcosa di divertente, c´è una legge che la vieta».

Certo, in Liguria siamo ben lontani dal proibizionismo di certe città del Nord-Est, dove persino le panchine hanno il bracciolo centrale per impedire lo spettacolo degradante di chi si addormenta all´addiaccio. Ma alcune ordinanze hanno fatto scuola anche in Riviera. Come quella del sindaco di Venezia Massimo Cacciari: per contrastare la vendita delle merci contraffatte, nei comuni di Ventimiglia, Alassio e Finale ligure è vietato passeggiare con un voluminoso borsone al seguito. Chi ne viene trovato in possesso deve giustificare alle autorità la provenienza della merce.

Se avete una famiglia molto numerosa, poi, occhio a non affittare per le ferie un alloggio troppo piccolo: ad Albenga, il Comune ha stabilito il numero massimo di persone “al metro quadro”, a seconda della tipologia abitativa.

Vita dura, poi, per chi esercita il mestiere più antico del mondo: a Chiavari, rischiano la multa sia le prostitute che i clienti. Motivo? Intralcio del traffico e offesa della pubblica decenza.

Ma la palma del rigore va sicuramente a Sanremo, dove rischia di essere sanzionato chi si intrattenga su una strada pubblica, anche solo per chiedere informazioni, con chi «per le modalità comportamentali, manifesta l´intenzione di esercitare l´attività consistente in prestazioni sessuali».

Attenzione anche alla movida. Solo Bordighera tollera la musica alta fino alle 2 del mattino. E da Ponente a Levante sono sempre più numerosi i divieti di passeggiare con i contenitori di vetro. Alla Spezia, nel quartiere umbertino, fuori dai locali non si possono consumare alcolici dopo le 20. Nemmeno nei bicchieri di plastica.

Tempi duri anche per gli amanti dei bivacchi nei parchi e nelle piazze: a Sanremo è vietato sdraiarsi per terra negli spazi pubblici consumando alcolici. Ad Albisola Marina, per contrastare l´abitudine diffusa ad abbandonarsi a pennichelle all´ombra, un´ordinanza vieta di sdraiarsi nelle aiuole comunali. E ad Alassio, nei giardini pubblici, non si può nemmeno mangiare.

Orologio e calendario alla mano, poi, persino per la passeggiata di Fido. A Lerici i cani possono accedere alla scogliera sono in determinate fasce orarie: dal 13 agosto al 30 settembre solo dalle 20 alle 7.30 del mattino.

A Canicattì niente alcolici in centro

Canicattì (Ag) – Il Comune di Canicattì dichiara “guerra” agli alcolici. È entrata in vigore  un’ordinanza che ne vieta il consumo nell’area adiacente piazza San Diego e nei pressi del Teatro sociale.

Il provvedimento sarebbe stato adottato, in seguito alle segnalazioni dei cittadini sullo stato di degrado provocato da soggetti che si ubriacano per strada.

La violazione della ordinanza è punita con una multa da 50 a 500 euro.