Protesta contro le ordinanze di alcuni sindaci. ‘Bacchettoni’

In Comune vestiti da prostitute, no alle multe per i clienti

(ANSA) – PISA, 21 GIU – Un centinaio di manifestanti vestiti come prostitute e’ entrato in aula durante il Consiglio comunale, a Pisa. La protesta e’ nata dopo che i sindaci di Vecchiano, San Giuliano Terme e Pisa hanno emesso un’ordinanza che multa i clienti che avvicinano le prostitute e le persone vestite in maniera indecorosa o succinta per adescare i clienti.

”L’ordinanza e’ moralizzatrice, bacchettona, e non affronta il problema nella sua vera complessita”’, hanno spiegato i manifestanti.(ANSA).

Jesolo stanga i clienti dei vu’ cumprà

Multe da 1000 euro a chi fa acquisti

di Giovanni Cagnassi

JESOLO. Mille euro di sanzione a chi acquista merce contraffatta dagli ambulanti in spiaggia a Jesolo. E’ una delle norme più severe del piano sicurezza previsto dal Comune attraverso la polizia locale. Ieri la presentazione ufficiale. Il sindaco, Francesco Calzavara, e l’assessore alla sicurezza, Andrea Boccato, con il comandate della polizia locale, Claudio Vanin, hanno illustrato i punti salienti di questo piano che prevede l’impiego di 54 agenti, più 9 stagionali, 16 dei quali sull’arenile.

Sarà lotta serrata all’abusivismo in spiaggia. «Una turista ha scritto una mail al Comune – ha detto il sindaco – nella quale denunciava come 48 venditori abusivi l’hanno disturbata mentre prendeva il sole in una giornata a Jesolo. Rischiamo di essere una spiaggia off limits per i turisti che non vogliono essere disturbati mentre sono in spiaggia a cercare riposo e relax». Il raggio di azione sarà molto ampio per la polizia locale. Pattuglie in spiaggia con i mezzi in dotazione, tra cui le veloci biciclette e i mezzi per attraversare l’arenile.

I clienti dei vu cumprà e ambulanti vari che vendono merce contraffatta sono avvertiti: se colti in flagrante saranno multati con mille euro. Sul fronte dell’ordine pubblico e sicurezza, la polizia locale farà da supporto alle forze di polizia preposte istituzionalmente, vale a dire carabinieri, polizia e finanza. Pattuglie fisse in piazza Mazzini e sulle strade contro le stragi del sabato sera, controlli negli esercizi pubblici sulla vendita di alcolici e bottiglie in vetro nel rispetto dell’ordinanza del sindaco. Etilometri e droga test lungo le strade più pericolose e battute nei giorni festivi e nell’arco delle 24 ore completano i compiti assegnati agli agenti jesolani.

«Sarà un’azione a tutto campo – ha detto Boccato – anche contro il fenomeno della prostituzione con multe da 500 euro a clienti e lucciole. Una severità che ha funzionato visto che ormai di ragazze sulle strade non se ne vedono quasi più. Attendiamo al più presto – conclude – che arrivino i rinforzi di polizia e carabinieri, 240 in tutta la costa, per organizzare pattuglie miste e integrazione tra le varie specializzazioni». Insomma, lotta su tutti i fronti al crimine, prevenzione e sicurezza sulle strade e soprattutto in spiaggia, ovvero il bene più prezioso da tutelare in una località turistica.

Jesolo vuole essere una spiaggia sicura e per questo sta predisponendo tutte le misure necessarie per garantire un controllo capillare del territorio in cui la polizia locale non può che recitare un ruolo di primo piano per integrare le altre forze di polizia. «E’ importante sottolineare – ha detto Vanin – che noi saremo supporto delle forze di polizia istituzionalmente preposte a ordine e sicurezza pubblica».
(29 maggio 2010)

da La Nuova Venezia

Il Comune di Roma contro la movida

Movida, offensiva dei vigili Raffica di multe e sequestri

di Stefania Scarpa

Continua l’offensiva del Comune contro la movida nottura. Somministrazione di alcolici, orari di chiusura, spettacoli senza autorizzazioni, licenze, norme sanitarie: non conoscono sosta le verifiche serali della sezione amministrativa del gruppo centro storico della polizia municipale. E fioccano multe e sequestri per chi non è in regola. La situazione migliora, dunque, anche se i problemi sono sempre in agguato. Di giovedì sera l’ultimo fatto di cronaca da segnalare. Sotto accusa, questa volta, la movida di San Lorenzo, dove quattro ragazze tra i 19 e i 21 anni, dopo aver tentato di rubare delle birre in un pub e aver rotto una bottiglia di vetro in testa alla proprietaria cinese, si sono prima allontanate e poi sono tornate con i rinforzi per picchiare il marito della titolare e distruggere il locale.
Dal primo gennaio le unità preposte alle verifiche sulla regolarità nell’esercizio di tutte le attività di somministrazione, di ricettività, di vendita e altro, hanno comminato 353 sanzioni, di cui 25 penali. Dei 328 verbali amministrativi elevati molti interessano violazioni a ordinanze sindacali come quella dei manifesti, 20 hanno riguardato illecite protrazioni orarie e 21 hanno colpito varie attività abusive. Le occupazioni di suolo pubblico irregolari sono state sanzionate 139 volte e 11 verbali sono stati consegnati per attività di pubblico spettacolo non autorizzate. Durante la movida notturna sono stati perseguiti anche 9 locali per somministrazione di alcolici oltre l’orario consentito e 3 per mancanza del dovuto certificato antincendio. Sette persone sono state denunciate per disturbo alla pubblica quiete e 13 per mancanza del nulla osta di agibilità per attività di pubblico spettacolo. Notificate anche 5 ordinanze di chiusura per inosservanza a provvedimenti del Comune o della Asl. Effettuati anche 900 sequestri di cui 119 penali. «I dati sui controlli effettuati dalla municipale nei primi quattro mesi dell’anno confermano il buon lavoro della giunta Alemanno per garantire il rispetto delle regole anche nell’ambito del centro storico dove la forte presenza di attività commerciali e di flussi turistici può creare criticità sul piano della gestione di fenomeni connessi alla sicurezza», commenta il delegato del sindaco alla Sicurezza, Giorgio Ciardi. Il sindacato Sulpm approfitta invece dell’occasione per fare qualche rivendicazione. «Se la municipale deve stare dietro ad ogni singola ordinanza e alla movida, occuparsi di commercio, edilizia, viabilità, anagrafe, sicurezza, in un territorio cosi vasto, occorre che il Comune si affretti a distribuire le divise ai molti agenti a cui ancora mancano e assuma tutti i restanti idonei della graduatoria altrimenti non riusciamo a mettere in strada gli agenti», dice Alessandro Marchetti, segretario generale aggiunto del Sulpm, che però «assolve» Alemanno: «I problemi della municipale vengono da lontano e da una mancata programmazione secondo gli obiettivi».

da Il Giornale

Civita Castellana – Via gli alberi, i rami e le siepi che invadono marciapiedi

Occhio alle siepi, multe in arrivo se intralciano la strada

Viterbo – Una rivoluzione al servizio del cittadino è quella che riguarda la nuova ordinanza del sindaco. L’argomento, di stretta attualità dopo la tromba d’aria che ha colpito Civita Castellana nel mese scorso, è quello di alberi, rami, siepi e piante di ogni sorta che da terreni o giardini di abitazioni private arrivano ad invadere marciapiedi e sede stradale.

A repentaglio, in questi casi, è l’incolumità di passanti, ciclisti e automobilisti, che hanno intralci nel loro tragitto o visuale coperta in punti cruciali per la viabilità cittadina.

Così dove non arriva il buon senso e la cura dei singoli cittadini, a dettare regole e a farle rispettare interviene l’Amministrazione Comunale. L’ordinanza riguarda in particolare tutti i proprietari, affittuari, conduttori o detentori a qualsiasi titolo di fondi che confinano con le strade provinciali, comunali e vicinali di uso pubblico dell’intero territorio comunale.

Ad essi l’Amministrazione comunale impone di procedere al taglio e alla rimozione delle piante pericolanti (comprese le ramaglie), che sporgono sulle sedi stradali o che generano condizioni di pericolo. Ordina inoltre di procedere alla sistemazione e rimozione delle siepi e alla potatura delle piante che si estendono oltre il ciglio delle strade.

Si vuole infatti che non vengano ristrette o danneggiate le sedi stradali e che non si generino condizioni di pericolo per persone, manufatti e viabilità, con rami o piante che limitano la visibilità od occultano la segnaletica stradale e l’illuminazione pubblica. Altra necessità a cui l’ordinanza risponde è quella, più volte segnalata dai cittadini, di tenere le siepi basse vicino alle intersezioni stradali per non coprire la visuale in punti molto pericolosi.

A questo proposito viene imposto di tenere le siepi, le alberature, la vegetazione e le recinzioni, in corrispondenza delle intersezioni, degli accessi e dei passi carrabili, in maniera tale che la parte cieca non superi l’altezza di 70 centimetri dal piano della strada.

In ogni caso non si deve ostacolare o ridurre il campo visivo necessario a salvaguardare la sicurezza della circolazione. Per tutti questi lavori di potatura e per mettersi in regola con l’ordinanza si ha tempo fino a fine aprile.

Dopodiché arriveranno le multe a sanzionare le situazioni non risolte. Nel caso in cui alberi o ramaglie di qualsiasi genere cadono sul piano stradale per effetto di intemperie o per qualsiasi altra causa, i proprietari sono tenuti a rimuoverli nel più breve tempo possibile. I lavori di potatura delle piante e delle siepi dovranno essere eseguiti con la massima tempestività e ogniqualvolta si verifichi una invasione nella proprietà pubblica.

da TusciaWeb

Ravenna: sei sanzioni per violazione dell’ordinanza antiprostituzione e una per guida in stato di ebbrezza

Ravenna. Nel corso del fine settimana il personale della Polizia Municipale impegnato nel monitoraggio e controllo del territorio, durante l’espletamento di vari servizi di polizia stradale ha controllato 31 veicoli e 46 tra conducenti e passeggeri. Contestualmente ha anche elevato sei sanzioni in violazione dell’ordinanza antiprostituzione, con relativi controlli sull’identità dei trasgressori, anche in relazione alle leggi sull’immigrazione. Nel corso dei controlli è stata ritirata una carta di circolazione per mancata revisione periodica. Soprattutto durante i servizi serali sono stati potenziati controlli mirati alla prevenzione di atti vandalici messi a punto nelle ultime settimane in alcune zone del forese: allo stato dei fatti non sono state riscontrate turbative alla sicurezza pubblica né tantomeno anomalie quali furti, danneggiamenti e quant’altro.
Il consueto servizio di controllo e repressione della guida in stato di ebbrezza, effettuato nella notte tra sabato e domenica, ha impegnato due pattuglie, posizionate sulla statale 16 in località Fosso Ghiaia. Alle 3.30 circa è stato fermato un veicolo marca Jeep Tg. Alla guida un cittadino italiano, trent’anni, residente a Faenza, con un tasso alcolemico pari al doppio di quello consentito. L’uomo è stato denunciato a piede libero per il reato di guida in stato di ebbrezza. Contestualmente gli è stato ritirato il titolo di guida ai fini della sospensione.

da Sabatosera Online

Ordinanza anti-accattonaggio, contrari Caritas e don Resmini

«Così non facciamo che escludere l’uomo povero e diseredato dal nostro orizzonte»: l’amara riflessione è di don Fausto Resmini, una vita a fianco degli ultimi, e si riferisce agli effetti delle prime sanzioni (dieci in tutto di 200 euro ciascuna) fioccate nei giorni scorsi ai danni dei mendicanti fermati sui marciapiedi o agli incroci stradali della città.

Si tratta della prima applicazione di un’ordinanza del sindaco Franco Tentorio entrata in vigore da qualche settimana che intende colpire chi è dedito all’accattonaggio. «Si tratta di una misura – chiarisce don Resmini, cappellano del carcere di via Gleno e responsabile del Servizio Esodo della stazione autolinee – inaccettabile dal punto di vista istituzionale e soprattutto morale. A livello istituzionale non capisco esattamente quali risultati si intende ottenere con questa ordinanza: non mi sembra infatti che porgere un fiore all’angolo della strada oppure chiedere l’elemosina rappresenti una minaccia alla sicurezza dei cittadini».

Anche la Caritas diocesana bergamasca manifesta perplessità per le sanzioni. «Mi sembra un provvedimento sterile e contraddittorio – osserva il direttore don Claudio Visconti – chi non ha un letto e cibo non può certo pagare 200 euro al Comune. Un’ordinanza in sostanza impraticabile. Registriamo poi, e lo abbiamo detto più volte, un incremento dei bisogni in generale: le richieste di aiuto presso i nostri servizi sono in continuo aumento a causa della crisi economica. Penso che questo non faccia che appesantire il clima sociale in una situazione in cui la gente vive già un senso di incertezza. L’unica risposta per eliminare l’accattonaggio è offrire percorsi di accoglienza su cui instaurare dei canali educativi e di riscatto della persona».

da L’Eco di Bergamo

PORDENONE: ORDINANZA DEL SINDACO, VIETATO FERMARSI PER DUE IN STRADA

(ASCA) – Pordenone, 28 lug – Il sindaco di Pordenone, Sergio Bolzonello (Pd), con un’ordinanza ha vietato gli assembramenti di due persone nel centro cittadino che ostacolano la fruizione degli spazi pubblici da parte di altri cittadini. La zona interessata e’ compresa fra piazza Costantini, via don Stuzo, via Rovereto e piazzale Duca d’Aosta. L’ordinanza prevede multe da 25 a 500 euro ed e’ applicata in via sperimentale fino al 31 dicembre.

L’ordinanza del sindaco vieta il consumo di bevande alcoliche in luoghi pubblici sia di giorno che di notte, a eccezione degli spazi riservati agli esercizi pubblici. Un provvedimento, ha spiegato il sindaco, che ”riguarda solo una ristretta area della citta’, un 150-200 metri quadrati del centro, che si e’ resa necessria per il grave stato di degrado della zona”.

ASCA

E ci siamo giocati pure la Spagna

VACANZE
Niente sesso e pioggia di divieti:
è finita la “fiesta” sulle spiagge spagnole
Anche la Costa del Sol si piega alla tolleranza zero

BARCELLONA – Da spiagge «libertine» a litorali pieni di divieti. Da sempre la costa del Sol e le altre regioni turistiche della Spagna sono invase dai milioni di vacanzieri europei, attratti dall’immancabile «fiesta» e da uno stile di vita rilassato e tollerante. Ma quest’anno chi è in vacanza nella penisola iberica ha notato che qualcosa è profondamente cambiato. Non solo la polizia locale ha dichiarato guerra alla criminalità organizzata, ma numerosi comuni iberici hanno introdotto una serie di divieti e di regole che faranno storcere il naso a parecchi villeggianti. In alcune importanti località turistiche sono state approvate norme che puniscono con multe salate i turisti che fanno sesso in spiaggia, che suonano la chitarra in riva al mare e che fumano e bevono alcool sdraiati sui litorali spagnoli. Infine in altre città iberiche sarà costretto a pagare una sanzione pecuniaria persino chi aprirà l’ombrellone in orari insoliti.

DIVIETI – Il Times di Londra elenca i principali divieti che da quest’anno potrebbero rendere la vacanza dei turisti europei meno divertenti. Ad esempio a Salobrena, comune della provincia di Granada, chi ascolta la radio sulla spiaggia può essere multato fino a 300 euro, mentre chi organizza un barbecue senza permesso sui lidi della città incorre in una sanzione che può costare anche 3000 euro. I turisti che vogliono evitare la multa, devono chiedere l’autorizzazione alla polizia almeno una settimana prima e pagare una cauzione di 70 euro. Sui lidi di Valencia invece sono banditi cani e gatti, è proibito ascoltare musica senza le cuffie e si può bere alcol solo in determinate zone della spiaggia. Lourdes Bernal, consigliera comunale della città spagnola, non accetta l’accusa di «guastafeste» e a chi protesta contro queste nuove norme restrittive, risponde serafica: «Certamente non multeremo chi beve una sola birra».

MULTE – Ci spostiamo più a nord, verso la Costa Brava, ma la situazione non cambia. I divieti sono sempre i protagonisti. Sul litorale di L’Escala, in Catalogna, è vietato fumare, mentre nella vicina Tossa de Mar chi sarà beccato a fare sesso sulle spiagge della città dovrà mettere mano al portafoglio. C’è da dire che questa decisione ha provocato l’ira dei cittadini locali e di numerosi turisti che hanno organizzato anche una manifestazione notturna per protestare contro la nuova norma. Il comune di Benidorm, «la città del sole e della sangria», ha deciso di chiudere l’accesso alle spiagge da mezzanotte fino alle 7 del mattino. Chiunque sarà trovato sui lidi nelle ore «proibite» dovrà pagare una multa di 750 euro. Ma i divieti di Benidorm non finiscono qui: si giocherà a pallone solo in zone specifiche (multe di 120 euro per i trasgressori), non si potrà scendere in spiaggia con cani e gatti (la sanzione per chi viola la norma è di 250 euro), non si lascerà l’ombrellone sul lido di notte (multa di 150 euro) e infine niente alcol in spiaggia (sanzione fino a 300 euro). Charles Svoboda, membro dell’ associazione “No Abusos Urbanisticos” non sembra d’accordo con il nuovo corso delle città spagnole e dichiara al Times di Londra: «Questo paese è passato da una situazione in cui non esisteva alcuna regola a quella opposta dove ci sono troppi divieti. Forse le nuove norme e le sanzioni faranno crescere gli introiti dei comuni in questo periodo di recessione».

Francesco Tortora
18 luglio 2009

da Corriere.it

Elemosina ? Un diritto ma senza essere molesti

Era stata annunciata dopo una serie di iniziative di controllo del territorio e di dissuasione, seguite alle lamentele di molti savonesi infastiditi dalla presenza in centro, soprattutto al lunedì giorno dell’affollatissimo mercato settimanale, di mendicati. Molesti secondo le lamentele, troppo insistenti per altri. Indecorosi per altri ancora perchè sdraiati per terra, con cani, per la sporcizia.

Come ne è uscito il Comune di Savona?

Con una ordinanza un po’ cerchiobottista destinata a suscitare opinioni discordi sulla scelta del sindaco di centrosinistra.

Con un’ordinanza firmata stamani il sindaco di Savona, Federico Berruti, limita infatti la possibilità di chiedere l’elemosina in città.

Il sindaco Berruti riconosciuto «il diritto dei più deboli di chiedere aiuto nelle strade e nelle piazze della citta», sottolinea che questo diritto «non possa trasformarsi in un obbligo o in un condizionamento per gli altri cittadini. Ritengo – afferma Berruti – che in una città solidale le persone in difficoltà possano chiedere un aiuto ai cittadini, e che ciò possa avvenire in modo spontaneo negli spazi pubblicì».

«L’elemosina è tale – osserva il sindaco di Savona – se chi la concede si sente libero nella propria scelta e sicuro che un rifiuto non lo esponga a dei rischi o a delle ritorsioni. Ritengo che in alcune situazioni, indipendentemente dalla volontà di coloro che chiedono l’elemosina, i cittadini – in particolare le donne e gli anziani – si sentano insicuri e quasi costretti a concederla. I luoghi e i contesti cui è riferita l’ordinanza devono essere protetti da comportamenti che indirettamente li espongano a forme di violenza o di vessazione. Queste situazioni devono essere evitate, ed è nostro dovere impedire che i cittadini savonesi percepiscano di essere esposti ad obblighi o a rischi».

Per chi non rispetta l’ordinanza sono previste multe da 25 a 500 euro

da Il Secolo XIX

A Bergamo, l’elemosina si, ma solo per un’ora

Bergamo – L’elemosina per le strade di Bergamo si puo’ fare a patto, pero’, che il mendicante non stia per piu’ di un’ora nella stessa via e che non mostri un cane piu’ piccolo di sei mesi.
E’ questo uno degli elementi piu’ curiosi contenuti nel nuovo Regolamento di polizia urbana approvato oggi pomeriggio dalla giunta comunale. L’amministrazione manda cosi’ in pensione le vecchie regole, che non godevano di un aggiornamento dal 1960.
D’ora in poi ‘qualunque situazione inerente sicurezza urbana, pubblica incolumita’, convivenza civile, igiene e pubblico decoro, tutela della quiete pubblica e privata, mestieri e attivita’ lavorative, mediazione sociale ed educazione alla legalita” sara’ disciplinata dal nuovo provvedimento, sempre che i singoli comportamenti non violino norme di natura penale.
Sara’ per esempio vietato sedersi sui monumenti, usare pattini e skateboard, sparare petardi, lasciare volantini sulle automobili in sosta, dar da mangiare ai piccioni, giocare in strade e piazze e approcciare prostitute nella propria auto.
Guai in vista anche per coloro che, per pura gentilezza, sono abituati a cedere ad altri automobilisti gli scontrini del proprio parcometro non ancora scaduto.
Per i trasgressori sono previste multe fino a 500 euro.
Previste limitazioni anche per gli esercizi pubblici, che potranno aprire solo dopo le 6,00 e dovranno chiudere entro le 2,00.

da ANSA.it